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Come far addormentare un neonato: consigli pratici e utili

Come far addormentare un neonato: consigli pratici e utili

Dormire è diventato un optional da quando sei genitore? Non me ne parlare! Il sonno dei neonati è una delle questioni in assoluto più complesse da affrontare e su cui abbiamo ancora molto da studiare. Come far addormentare un neonato? È sicuramente una bella domanda e in questo articolo cercherò in ogni modo di darti qualche consiglio utile per aiutare il tuo piccolo a dormire serenamente e a ritrovare anche tu un po’ di pace. Partiamo subito col dire che non esiste una bacchetta magica che possa risolvere i ripetuti risvegli del nostro bimbo, ma esistono alcuni metodi e tecniche che posso favorire il sonno dei neonati. Io li ho provati praticamente tutti con il mio piccolo Nicolò e sono qui a portarti la mia esperienza, frutto di tanta documentazione e confronto con gli specialisti del sonno e pediatri. Spero tu possa trovare qualche spunto utile.

Come far addormentare un neonato e come funziona il suo sonno

Quando si parla del sonno dei neonati bisogna tenere presente un dettaglio per nulla trascurabile: il loro sonno non è come il nostro, quindi non possiamo aspettarci che dormano come noi. Mi spiego meglio. Il ciclo del sonno di un neonato dura circa 50-60 minuti, mentre quello di un adulto è di circa 90 minuti. Nel neonato, inoltre, le fasi REM (quelle in cui il sonno è più leggero) sono più lunghe e frequenti, rispetto alle nostre, per cui è normale che il nostro piccolo si svegli frequentemente, almeno fino ai 3 anni. 

Un’altra cosa interessante da sapere – e che forse ti farà accettare più di buon grado i risvegli del tuo cucciolo di pochi mesi – è che questo svegliarsi continuamente è in realtà un fattore protettivo, infatti, è necessario che il neonato abbia un sonno leggero in questa fase della sua vita, per potersi svegliare prontamente in caso di problemi al sistema respiratorio, che ancora non è completamente sviluppato e avvisare i genitori con un pianto. Avrai poi sentito sicuramente parlare degli scatti di crescita e di come il sonno subisca delle regressioni nel tempo, capisci bene che non può esistere un manuale di istruzioni da seguire uguale per tutti. L’unica cosa che possiamo davvero fare è metterci in ascolto e cercare di cogliere i segnali che il nostro bimbo ci manifesta e fare del nostro meglio per dargli ciò di cui ha bisogno.

Perché i neonati non riescono a prendere sonno?

Per capire i motivi che rendono difficile l’addormentamento per un neonato, dobbiamo calarci nei suoi panni. Immagina di aver vissuto per nove mesi in un piccolo e caldo rifugio, avvolto in un abbraccio e cullato dall’acqua, dove non hai mai sperimentato la fame e dove nessuno ti ha mai toccato, vestito e lavato. Immagina poi di dover lasciare questo paradiso e ritrovarti improvvisamente in un mondo che non conosci, pieno di voci, di rumori e di luci, in cui ti senti spaesato e l’unico luogo in cui ti senti al sicuro sono le braccia di mamma e papà.

Come fare addormentare un neonato

Insomma, è come se di punto in bianco ti togliessero la terra da sotto i piedi, non trovi? 

Se teniamo presente questo e cerchiamo di entrare in empatia con il nostro piccolo, capiamo immediatamente che il suo nervosismo e la sua fatica ad addormentarsi, specie nei primi mesi, è data principalmente dal fatto che ha perso tutte le sue sicurezze. A questo punto, è naturale che per tranquillizzarlo, dobbiamo cercare di ricreare le condizioni di pace che il nostro cucciolo ha conosciuto nell’utero, per far sì che si abitui gradualmente al mondo che lo circonda e in cui vivrà tutta la vita. 

C’è anche da dire che è intorno ai 2-3 mesi di vita che la melatonina comincia ad essere prodotta e ciò comincerà a favorire l’addormentamento e il mantenimento del sonno, portando – dopo il terzo mese – a un sonno notturno più prolungato. 

Inoltre, sempre a questa età, comincia a manifestarsi il ritmo circadiano, che fa capire al neonato l’alternanza tra giorno e notte. Forse ti sarà capitato di sentir dire la frase “il mio bambino confonde la notte con il giorno” e in un certo senso, e fino a una certa età, questo può essere vero, ma tanto dipende anche dalla relazione che si instaura con noi genitori. Mi spiego meglio. La distinzione tra notte e giorno, da parte del neonato, avviene fisiologicamente intorno alle 12-16 settimane, e il nostro modo di accudirlo, può aiutarlo a comprendere meglio questa differenza. Per esempio, di giorno parleremo e giocheremo con lui, la notte invece cercheremo di mantenere il silenzio o comunque un tono di voce basso, così come la luce, che durante il giorno sarà presente e durante la notte no. Queste piccole accortezze, aiuteranno il nostro piccolo a capire la differenza tra giorno e notte e a comportarsi di conseguenza.

Metodi per far calmare e far dormire un neonato

Tenendo presente quanto abbiamo detto fino ad ora, avrai capito che se il tuo bambino non ha problemi di reflusso, si nutre correttamente e non soffre di dermatite da pannolino, il “problema” del sonno, non è qualcosa che possiamo risolvere velocemente. So bene quanto la privazione del sonno sia invalidante, specie se durante il giorno non si ha modo di recuperare, per cui comprendo lo stato di frustrazione che ne deriva e la pazienza che pian piano ci abbandona. Non sentirti un genitore incapace, perchè non lo sei affatto, sei solo un genitore che ha bisogno di riposare e che vorrebbe aiutare il proprio bimbo a dormire serenamente.

Come fare addormentare un neonato: metodi

Vediamo ora insieme qualche tecnica che potrebbe tornarti utile e che io stessa ho provato per calmare e addormentare il mio Nicolò:

  • avvolgilo in una fascia, questo lo farà sentire protetto e al sicuro come quando era nella pancia. Questa tecnica me l’ha svelata l’ostetrica che mi ha assistito durante l’avvio dell’allattamento al seno, spiegandomi che è un metodo molto efficace per aiutare il neonato alla transizione dall’utero al mondo esterno. Anche le nostre braccia assolvono un po’ a questa funzione ed è per questo che spesso quando i neonati prendono sonno in braccio e quando vengono coricati nel loro lettino si svegliano bruscamente piangendo.
  • cullalo con un ritmo costante, come quando era nella pancia. Le fasce ed i marsupi aiutano moltissimo in questo, facendo riposare le braccia, inoltre favoriscono il contatto pelle a pelle con il genitore. Con questa tecnica, il bambino rimane vicino a noi e spesso dorme più del solito. Se però non vuoi utilizzare la fascia, esistono molto seggioline che emettono vibrazioni e che simulano il movimento delle braccia, che possono venirti in aiuto.
  • stabilisci una routine nanna, soprattutto in vista della notte. La routine che avevo impostato per Nicolò era molto semplice: bagnetto rilassante, massaggio con olio emoliente, ninna nanna con luci soffuse. In questo modo sono riuscita anche a non legare il momento dell’addormentamento all’allattamento, cosa di cui ho beneficiato soprattutto nei mesi successivi.
  • utilizza i rumori bianchi. Il phon, per esempio, riproduce un suono molto simile a quello che il tuo piccolo sentiva nell’utero. È incredibile come i bambini si calmano velocemente e addirittura si addormentano nel giro di pochissimo tempo. Provare, per credere! Se non vuoi utilizzare il phon, puoi sempre usare la tua voce emettendo il suono “Sshhh, Sshh”, ti assicuro che funziona bene lo stesso, specie nei primi mesi.
  • parla a voce bassa e con dolcezza o canta una ninna nanna. Personalmente ho sempre amato cantare e l’ho fatto fin da quando Nicolò era nella pancia, abituandolo al suono della mia voce e a una melodia ben precisa. In alcune occasioni, però, mi sono limitata a sussurrargli parole dolci all’orecchio, mentre lo cullavo su e giù per il corridoio. Questa tecnica funziona molto bene anche per calmare il nostro piccolo da eventuali attacchi di Pavor Nocturnus.
  • assicurati che il pannolino sia messo bene e che non sia da cambiare. Può sembrarti banale ma, specialmente durante la notte, è possibile che il tuo bimbo si svegli infastidito per via del pannolino troppo stretto o perché si sente bagnato. Cambiarlo potrebbe farlo stare meglio, come anche controllare bene che la taglia che indossa non sia diventata improvvisamente troppo piccola.
  • offrigli il ciuccio, ma solo ad allattamento avviato. La suzione è un potente calmante, ma se il ciuccio viene dato troppo presto potrebbe interferire col corretto avvio dell’allattamento al seno. Se la tua paura è che ne rimanga dipendente, io posso solo condividere con te la mia esperienza: Nicolò all’età di 2 anni mi ha detto di non volerlo più in maniera completamente autonoma e spontanea.

Per concludere, vorrei rassicurarti e dirti che tornerai a dormire molto presto, ma il fatto è che non posso farlo. Ogni bambino è diverso, c’è chi nasce e dorme 8 ore di fila di notte e chi invece fino ai 3 anni compiuti continua a svegliarsi almeno una volta. Quello che però posso prometterti è che le cose andranno sempre meglio, mese dopo mese, nonostante le regressione del sonno e i dentini che iniziano a spuntare, perché ogni giorno che passerà conoscerai meglio il tuo bambino e avrai trovato il tuo personale metodo per addormentarlo.

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