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Ciuccio al neonato sì o no?

Ciuccio sì o ciuccio no? Facciamo chiarezza!

Quante volte hai sentito dire che non bisognerebbe dare il ciuccio al neonato? Io, da mamma, davvero tantissime, ma prima di decidere cosa fare, mi sono voluta informare bene. 

Mi sono fatta molte domande come ad esempio:

  • quando dare il ciuccio?
  • quali sono gli effetti collaterali del ciuccio sullo sviluppo della bocca del neonato?
  • sarà difficile togliere il ciuccio quando sarà il momento?

.. e tante altre ancora!

Per trovare le risposte, la prima cosa che ho fatto è stato digitare sul web “ciuccio neonato”, ma come puoi immaginare sono stata travolta dalle informazioni senza davvero trovare ciò che stavo cercando. Confrontandomi con la mia pediatra e la mia ostestrica di fiducia, sono finalmente riuscita a fare chiarezza. In questo articolo troverai tutti i consigli che mi hanno aiutato a scegliere se dare il ciuccio o meno al mio piccolo Nicolò, con tutti i pro e i contro. 

Questa è la mia esperienza di mamma, che sarà sicuramente diversa dalla tua, ma che mi auguro possa aiutarti a schiarirti un po’ le idee.

A cosa serve il ciuccio ai bambini?

Non so se lo sai, ma già a partire dalla 14° settimana di gravidanza, il feto riesce a ciucciarsi le dita delle sue manine e con un po’ di fortuna lo si piò addirittura vedere durante un’ecografia di controllo. Il tuo piccolo è grande appena 7-8cm e già si succhia il dito, solo questo ti fa comprendere quanto la suzione sia qualcosa di innato nel neonato. 

Il neonato, infatti, non succhia solo per nutrirsi, ma anche per consolarsi e per scoprire il mondo. Se il tuo bimbo ha ormai qualche mese e riesce ad afferrare le cose, avrai sicuramente notato che la prima cosa che fa è portarle alla bocca. Ecco, questo è il suo modo di esplorare e di conoscere il mondo in cui vive. 

Il ciuccio, che ricorda la forma del seno materno, ha proprio una funzione calmante anche quando la mamma (o meglio, il seno della mamma) non c’è.

Partendo da questo concetto, vediamo quali sono i pro e i contro dell’uso del ciuccio.

I pro

Il ciuccio è utile perché:

  • aiuta nel distacco dalla figura materna (nel caso la mamma allatti al seno);
  • ha una funzione calmante e tranquillizzante;
  • aiuta il tuo piccolo a coordinare la deglutizione e la respirazione;
  • riduce il rischio di morte in culla (SIDS);
  • stimola i muscoli del viso;
  • aiuta il tuo piccolo a soddisfare il suo gran bisogno di coccole e di rassicurazione;

I contro

Per quanto riguarda, invece, gli svantaggi dell’uso del ciuccio, troviamo:

  • difficoltà nell’allattamento (nel paragrafo successivo ti spiego bene perché);
  • possibili problemi sul corretto sviluppo della bocca, ma solo se il ciuccio è utilizzato oltre i 2-3 anni di età;
  • la possibilità di contrarre un’infezione all’orecchio (secondo uno studio, i bambini che usano il ciuccio sono più predisposti alla comparsa di otiti;

Perché non dare il ciuccio il primo mese?

La mia ostetrica di fiducia, che mi è stata a fianco durante le prime settimane di vita di Nicolò, mi ha sempre sconsigliato l’uso del ciuccio durante il primo mese (anzi, solitamente si parla di 40 giorni) per non interferire con l’avvio dell’allattamento al seno.

Per chi sceglie di allattare al seno, evitare di dare il ciuccio durante il primo mese è davvero molto importante perché la suzione che il bambino esercita sul ciuccio è molto diversa da quella che avviene al seno, che è più complessa e faticosa.

Durante i primi giorni e settimane di vita, il tuo cucciolo deve imparare come nutrirsi. Ci sono neonati che capiscono subito come funziona l’allattamento e poi ce ne sono altri come il mio piccolo Nicolò che hanno bisogno di un po’ più di tempo e di sostegno per riuscirci, inoltre lo stesso seno materno deve “tararsi” per produrre la giusta quantità di latte in base alla richiesta.

Per le mamme che desiderano allattare al seno, questi 40 giorni sono un periodo davvero importantissimo per gettare le basi di un buon allattamento, per conoscere meglio il proprio piccolo e per “fare squadra” con lui. Capisci che, introdurre il ciuccio troppo presto potrebbe compromettere tutto il lavoro svolto fino a quel momento, tanto vale aspettare ancora un po’. 

Per le mamme che invece scelgono di allattare artificialmente il problema non si pone, perché la suzione del bibero è uguale a quella del ciuccio.

E quindi, quando dare il ciuccio?

La risposta potrebbe sorprenderti: finiti i 40 giorni e con un allattamento al seno ben avviato, potrai provare a proporre il ciuccio al tuo piccolo in qualsiasi momento, in base alla tua sensibilità. Se il tuo cucciolo ha bisogno di un aiuto per rilassarsi e dormire, provare a proporre il ciuccio potrebbe essere la mossa giusta. 

Con Nicolò, per esempio, l’allattamento è stato molto difficile. Dopo il primo mese ancora non eravamo pronti, Nicolò non prendeva abbastanza peso, il che significava solo una cosa: non stava mangiando bene. Siamo stati seguiti da un’ostetrica per tutto il secondo mese, periodo in cui l’allattamento è veramente partito nel modo giusto e in cui ho potuto finalmente dire addio a ragadi, mastiti e paracapezzoli.

quando dare il ciuccio al neonato

Fino alla fine del secondo mese, quindi, io non ho mai proposto a Nicolò il ciuccio, ma per evitare pianti inconsolabili e di dare il seno fuori dai pasti, il dito mignolo delle mie mani è stato un grande alleato. In ospedale, infatti, il personale del nido e le stesse ostestriche mi avevano insegnato a offrirgli il mignolo, con il polpastrello rivolto verso l’alto per evitare in qualsiasi modo di graffiarlo anche se l’unghia è corta, e come per miracolo Nicolò si calmava sempre.

E se poi non vuole più togliere il ciuccio?

Se pensi che dare il ciuccio al tuo bimbo possa essere la soluzione giusta per voi, ma la paura di come toglierlo un domani ti frena, voglio rassicurarti: esistono tante tecniche per aiutare il tuo bimbo, trai 24 e i 36 mesi, ad abbandonare il ciuccio, ma vedrai che quando meno te lo aspetti, saprà stupirti. 

Nicolò, per esempio, ha abbandonato il ciuccio autonomanente, da un momento all’altro e senza un motivo apparente. Nicolò ha sempre usato il ciuccio solo per dormire, ma una sera quando aveva poco più di un anno e mezzo, appena gliel’ho dato, mi ha fatto capire di non volerlo. La sera dopo ho provato a riproporglielo, ma lui me lo ha ridato indietro e da quel giorno non l’ha più voluto. 

Ogni bambino è diverso, quel che è certo è che sanno sorprenderci anche in queste piccole, grandi cose. Ciò che dobbiamo fare noi è avere fiducia in loro e accompagnarli nella loro crescita.

E se invece il neonato non vuole il ciuccio?

Potrebbe succedere che il tuo piccolo non sia un “tipo da ciuccio” e che nel momento in cui gli viene offerto, non voglia saperne di provarlo. Nessun problema, non c’è scritto da nessuna parte che a tutti i neonati debbano piacere i ciucci, no?

Nicolò per primo ha rifiutato il ciuccio quando gliel’ho proposto, ma poi tentando con un modello diverso, la cui forma riprendeva quella del seno, l’ha accettato con piacere. Ma non sempre va così, se tuo figlio anche davanti a un tipo di ciuccio diverso continua a non volerne sapere, significa semplicemente che il ciuccio non fa per lui. 

Insistere, in questi casi, diventa solo controproducente. La regola base rimane sempre la stessa: ascoltare, cercare i capire le esigenze dei nostri piccoli e soddisfarle per quanto possibile.

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