Tra le fasi dello sviluppo di un bambino, una delle più significative è sicuramente il gattonamento, tappa che però non tutti i piccoli esploratori affrontano, c’è chi infatti si alza subito in piedi e comincia a camminare.
Ricordo molto bene l’emozione che ho vissuto vedendo il mio piccolo Nicolò iniziare a gattonare durante le feste di Natale e allo stesso tempo la leggera preoccupazione nel vederlo muoversi in uno spazio che fino a prima era circoscritto e, quindi, controllabile.
Perché alla fine ogni conquista che fanno è un passo verso la loro autonomia e un passo lontano da noi, ed è proprio questo il bello di vederli crescere!Ma se sei qui, scommetto che ti starai chiedendo se esiste un momento specifico in cui i neonati iniziano a gattonare, giusto?
A quanti mesi si gattona?
Come per ogni cosa, ogni bambino ha i suoi tempi. C’è chi inizia a gattonare già a 7 mesi e chi invece ci mette un po’ di più, ma se proprio vogliamo stabilire un range temporale, possiamo sicuramente dire che il gattonamento avviene tra i 7 e i 10 mesi. Nicolò ha iniziato molto presto, a 7 mesi già cominciava a girare per casa a quattro zampe e a 10 mesi faceva già i primi passi, ma se da un lato ha sviluppato così presto le sue abilità motorie, dall’altro lo sviluppo del linguaggio è arrivato molto dopo.
Questo lo dico per rassicurati, perché ti capiterà di sicuro di vedere neonati della stessa età del tuo bimbo gattonare prima o parlare prima, ma questo non deve assolutamente allarmarti. Se poi il tuo dubbio persiste, ti consiglio sempre di confrontarti con il/la pediatra che vi segue.
Gattonare è indubbiamente una fase molto importante per la crescita dei nostri piccoli, di fatto, è il primo momento in cui possono andare letteralmente alla conquista del mondo che li circonda, esplorando e raggiungendo i luoghi che prima potevano vedere solo da lontano.
Esiste un modo per insegnare a gattonare?
Premesso che noi genitori dobbiamo essere bravi a non farci prendere dal panico se vediamo che il nostro bambino non gattona ancora e quello dei nostri amici sì, esistono delle cose che possiamo fare per aiutare il nostro piccolo a gattonare, anche se la cosa davvero importante è rispettare i suoi tempi.
Non cerchiamo di forzarlo a “bruciare le tappe”, ma assecondiamo piuttosto la sua naturale evoluzione.
Detto questo, ecco qualche consiglio per aiutarlo a raggiungere questo grande traguardo:
- fare Tummy Time fin dalla nascita. Per gattonare, infatti, è necessario che il nostro bimbo abbia un buon tono muscolare, perché per alzarsi, spingersi e muoversi ci vuole davvero molta forza e non solo di volontà!
- lasciarlo muovere liberamente nello spazio il più possibile. So benissimo quanto vorresti tenere il tuo cucciolo in braccio, in carrozzina o nel box, specie se ci sono delle cose da fare in casa o fuori casa, ma è davvero molto importante lasciarlo libero di muoversi ogni volta che ne hai l’occasione. Ricordo, ad esempio, che quando dovevo cucinare distendevo due grandi asciugamani da spiaggia sul pavimento della sala da pranzo e circondavo l’area con dei cuscini, in modo tale che mentre mi occupavo di preparare il pranzo, Nicolò potesse fare i suoi esperimenti, controllandolo a vista.
- lasciarlo a piedi nudi (o fagli indossare dei calzini antiscivolo) in modo tale che non scivoli sul pavimento quando cerca di spingersi, agevolando così l’inizio del gattonamento.
- invogliarlo a muoversi mettendo davanti a lui un gioco che gli piace particolarmente, che gli dia la motivazione per provare a spingersi in avanti per cercare di raggiungerlo e averlo poi tra le sue mani
- dare il buon esempio e mostrargli come gattonare. I neonati imparano molte cose per imitazione, lo vediamo molto bene con l’autosvezzamento, dunque mettiti a gattoni anche tu!
Quanto dura la fase di gattonamento?
Anche in questo caso la risposta alla domanda è: dipende dal bambino. Ci sono bambini che gattonano per pochissimo tempo e poi si alzano subito in piedi, mentre ce ne sono altri che si trovano talmente bene che continuano per mesi, ritardando i primi passi.
Il punto è che, come noi adulti, c’è chi è più intraprendente e chi meno, chi ama le proprie sicurezze e chi non ha paura di lanciarsi verso una nuova avventura. Abbandonare il gattonamento significa lasciare un movimento ormai consolidato per l’incerto. Camminare su due piedi, non è lo stesso che gattonare su quattro appoggi, sicuramente l’equilibrio ne risente e così anche il senso di sicurezza.
Ti basterà guardare il tuo bambino per capire se è pronto al passo successivo oppure no, la cosa importante e non spingerlo a fare il passo più lungo della gamba (per usare una modo di dire in tema), ma agevolarlo nelle sue conquiste, giorno dopo giorno.
In ogni caso, la maggior parte dei bambini comincia a muovere i primi passetti intorno ai 12 mesi, ma non è la regola assoluta.
Per concludere, il mio ultimo consiglio è questo: goditi ogni momento senza fretta, perché sono attimi della sua crescita che non torneranno più e vederli crescere è una delle cose più belle e gratificanti che la vita può regalarci.