Diventare neogenitori è un’avventura meravigliosamente imprevedibile. Bella, intensa, estremamente coinvolgente, ma anche difficile e complicata.
Diciamoci la verità, quando diventi genitore, nessuno ti consegna un manuale delle istruzioni con le risposte a tutte le possibili domande che potresti farti. Per non parlare dei corsi pre-parto, che spesso e volentieri si concentrano sulle cose da sapere per affrontare il parto, senza prepararti a tutto ciò che succede dopo.
Perché la vera vita da neogenitori inizia quando il bambino arriva a casa dopo i canonici 2-3 giorni di ospedale. Ma facciamo un passo alla volta e partiamo dal significato di questo termine.
Cosa vuol dire essere neogenitori?
Passare da coppia a neogenitori ti cambia la vita. La routine, l’equilibrio, la propria identità, tutto viene messo in discussione.
Non lo dico per spaventarti, lo dico per prepararti, perché quando il bambino è ancora nella pancia, non ti aspetti nessuna di queste cose, semplicemente perché non puoi proprio immaginarti quanto l’arrivo di un figlio possa cambiare la vostra quotidianità.
Se ci pensi, quando il bambino deve ancora nascere, a parte le difficoltà negli spostamenti e le regole su cosa non mangiare in gravidanza, riesci a condurre la vita esattamente come prima, no?
Lo stesso vale per il post-parto, durante i 2-3 giorni di degenza in ospedale. La mamma è seguita dal personale ospedaliero, il bambino è monitorato e sottoposto a diversi controlli, ma è come vivere in una bolla.
Quando il bambino arriva a casa, invece, le cose cominciano a cambiare davvero ed è lì che è importante riuscire a trovare un nuovo equilibrio tra identità personale e il nuovo ruolo di neogenitore.
Il mio consiglio da mamma? Datti e datevi tempo per sentirvi una famiglia. Il congedo parentale serve anche a questo: a farvi avvicinare a una nuova dimensione, in cui non siete più solo una coppia, ma siete genitori di una piccola meraviglia, che vi cambierà la vita.
E posso assicurarti, che per quanto a volte sembrerà faticoso, sarà il cambiamento più bello che avrete mai vissuto!
Cosa aspettarsi dopo il rientro a casa
La prima cosa che mi verrebbe da dirti è: aspettati il caos.
Lo dico col sorriso, perché è normalissimo sentirsi un po’ persi, dopotutto è la prima volta che vi capita di fare i genitori, no? La buona notizia è che questo è un “mestiere” che si impara facendo e quindi, se all’inizio avrete difficoltà a cambiare il pannolino, a capire come tenere vostro figlio in braccio e a calmarlo quando piange disperato, pian piano le cose diventeranno sempre più facili.
La cosa davvero importante è vivere il rientro a casa con serenità. Lasciatevi dunque assorbire da tutta la gioia che proverete nell’abbracciare il vostro bimbo e non curatevi del tempo che passate a guardarlo dormire, perché sono momenti preziosi, che non torneranno mai più.

Il vostro bimbo è lì con voi, nella casa che avete preparato per lui, pronto a sconvolgervi la vita e a farvi rinascere come suoi genitori. È un percorso che inizia con il primo sguardo e che dura per sempre. Preparatevi a cambiare ogni giorno e a riscoprirvi nuovi, ma mai del tutto diversi, perché la vostra identità personale sarà sempre lì, ma evolverà in qualcosa di incredibilmente inaspettato.
Le cose che non ti dice nessuno (ma che ti servono)
La prima cosa che mi sento di dirti è che all’inizio, la prima settimana circa, tutto ti sembrerà perfetto, anche se c’è confusione e se hai dormito poco.
Biologicamente, la mamma sta ancora smaltendo gli ormoni della gravidanza, quelli che ti fanno sentire invincibile, quindi è abbastanza normale che durante i primi giorni dopo il ritorno a casa alla domanda “come sta andando?” la risposta sia “benissimo, grazie!”.
Poi però arriva la stanchezza e lo sconforto nel vedere che la casa è sempre in disordine, che il tuo bimbo piange e non sempre riesci a capire perché, se poi non mangia tanto quanto dovrebbe, arriva anche l’ansia da allattamento al seno.
Ci sono passata anche io e mi ricordo bene il senso di smarrimento e di inadeguatezza che sentivo all’inizio, ma se può consolarti, nonostante tutto ho deciso di avere un secondo figlio e sai perché? Perché queste cose si superano, sempre, anche se sembrano essere una montagna invalicabile.
Imparerai a cambiare il pannolino in un solo minuto, riuscirai a capire se il tuo bambino piange per fame, per sonno o per via delle coliche dei neonati. Imparerai a organizzare le lavatrici in tempo record e a non rimanere mai senza una paio di body di scorta.
Tornerai a farti una doccia con regolarità e mangiare un piatto caldo senza doverlo riscaldare, ma ci vuole del tempo, tempo per capire questo nuovo equilibrio e questi nuovi ritmi a cui sei e siete sottoposti. Posso darti un consiglio: stabilire una routine del neonato aiuta a ridurre la sensazione di caos e anche a farti sentire un neogenitore che sa cosa fare.
Il ruolo del partner (che non è da sottovalutare)
Quando si parla di neogenitori, il focus cade spesso sulla mamma. Ma il ruolo del partner è altrettanto fondamentale. Non solo a livello pratico (una mano a cambiare il pannolino quando la cacca è arrivata fino alla schiena non è da scartare, ovviamente), ma anche e soprattutto in quello emotivo.
Diventare papà non è più semplice di diventare mamma, anzi, per certi versi è forse più complicato il rapporto papà-figlio, specialmente all’inizio.
Il dialogo è alla base di una famiglia serena e che si ama. Non ha importanza se si fanno errori, nessuno di noi prenderà sempre la decisione giusta, la cosa importante è capirsi, entrare in empatia con l’altro e cercare di non giudicarsi e accusarsi a vicenda se le cose non vanno sempre per il verso giusto.
Siete una squadra e l’unico premio da vincere è una vita bella, piena e ricca d’amore.

Essere neogenitori significa anche fidarsi del proprio istinto
Una delle lezioni più importanti che ho imparato con Nicolò e poi con Michele è che l’istinto materno (e paterno) esiste, anche se dentro di sé si sente di non possederlo. Neogenitori non si nasce, si diventa.
Come si suol dire, nessuno nasce imparato, ma quello che non viene detto è che certe cose si sentono a pelle. Ti ritroverai a capire il tuo bambino con un solo sguardo e non saprai spiegarti perché, ma dentro di te hai la certezza che la tua intuizione è giusta.
Se da un lato devi fidarti del tuo istinto, dall’altro non avere paura di chiedere aiuto quando ne hai bisogno. Anche solo un confronto con un’altra mamma, alle volte può fare la differenza, oppure una breve telefonata alla pediatra per dissipare quel dubbio che non ti fa dormire la notte.
O ancora, se i nonni sono disponibili, magari potresti approfittarne per riuscire a prenderti una boccata d’aria in solitudine o per farti una meritatissima doccia.
Diventare neogenitori: un passo alla volta, con amore
Diventare neogenitori significa accettare che non si può avere il controllo su tutto, ma che ogni piccolo passo fatto con amore ha un valore immenso. Ogni notte insonne, ogni dubbio, ogni fatica fanno parte di quel meraviglioso processo che si chiama diventare genitori.
E se c’è una cosa che posso dirti con certezza, è che ogni sorriso del tuo bimbo, ogni sguardo incrociato, ogni abbraccio inaspettato ti ripagherà di tutto.
Perché essere neogenitori non è semplice. Ma è l’inizio dell’avventura più straordinaria della tua vita.