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Come togliere il pannolino

Come togliere il pannolino: tecniche e consigli

Allo scoccare dei 2 anni (mese più o mese meno) ecco che per noi genitori e per il nostro cucciolo arriva un nuovo traguardo da raggiungere: dire addio al pannolino. 

Non ti nego che quando in asilo mi hanno comunicato che il fatidico momento era arrivato, mi sono fatta un po’ prendere dall’ansia e la mia testa si è riempita di domande: e adesso come si fa? Accetterà di farla nel vasino? E se poi se la fa sempre addosso? Quanto tempo ci vorrà per togliere il pannolino? 

Ho capito ben presto che questo non era l’atteggiamento giusto per affrontare lo spannolinamento di Nicolò, perché le mie paure si sarebbero tacitamente trasferite in lui e sicuramente avrebbero reso più difficile il passaggio. 

Ho tirato un lungo respiro e ho cominciato a informarmi su come togliere il pannolino senza ansie, cercando di far vivere quel momento così importante per la crescita di Nicolò nel modo più naturale e rilassato possibile. 

In questo articolo voglio parlarti della mia esperienza, di come è stato togliere il pannolino a un maschietto dal carattere orgoglioso e fiero. Raccoglierò qui anche tutti i consigli che mi sono stati dati dagli educatori e dalle educatrici con cui ho avuto il piacere di confrontarmi lungo il percorso e che per me sono stati davvero molto preziosi. Spero possano esserlo anche per te. 

Ma prima rispondiamo a una domanda gettonatissima: esiste un’età giusta per togliere il pannolino?

Qual è l’età giusta per togliere il pannolino?

Da un punto di vista fisiologico, i bambini sono in grado di controllare gli sfinteri a partire dai 18 mesi, ma dal punto di vista psicologico non è detto che tutti siano pronti. C’è chi manifesta da subito la voglia e la necessità di togliere il pannolino, spesso per via di un fratello maggiore o perché ha l’esempio dei compagni del nido, c’è chi non ne vuole proprio sapere e, infine, chi accetta pacificamente il cambiamento. 

Dopotutto, siamo tutti diversi, sia da bambini che da adulti. 

Detto questo, c’è anche da considerare il fatto che la Scuola dell’Infanzia, a cui i nostri cuccioli accedono dall’età di 3 anni, richiede che i bambini siano già capaci di andare in bagno da soli, dunque da un certo punto di vista lo spannolinamento diventa “necessario” entro questa età. C’è da dire poi un’altra cosa, che probabilmente hai già intuito: anche noi genitori dobbiamo essere pronti, pronti ad accettare che il nostro bambino faccia un ulteriore passo verso la sua autonomia, vale a dire un passo ancora lontano da noi.

Quanto tempo ci vuole per togliere il pannolino?

Questa è una domanda che ho fatto anche io all’educatrice dell’asilo di Nicolò, ma ascoltando la sua esperienza e quella di altre mamme posso dirti con certezza che l’unica vera risposta a questa domanda è: dipende. 

Ci sono bambini (in verità specialmente bambine) che sono molto veloci e nel giro di qualche giorno tolgono il pannolino senza alcun problema e poi ci sono i “Nicolò” del caso, che se la fanno addosso per una, anche due settimane di fila e dopo mille lavatrici riesci finalmente a vedere un piccolo progresso. Ogni bambino ha i suoi tempi e il suo personale rapporto con sé stesso e con la sua cacca e la sua pipì. 

Il consiglio è quindi quello di armarsi di santa pazienza e di non crearsi aspettative. Ci saranno grandi passi in avanti e grandi passi indietro, ma un po’ alla volta il nostro piccolo riuscirà nell’impresa e noi a tirare un sospiro di sollievo.

Togliere il pannolino: quanto tempo ci vuole

La cosa importante è: non arrendersi. Nel momento in cui, per nostra praticità, scegliamo di rimettergli il pannolino stiamo vanificando tutto il lavoro fatto fino a quel momento e stiamo dando un messaggio: “non credo tu ce la possa fare”. Sicuramente il nostro bambino non ha bisogno di sentirsi dire questo, ma ha la necessità di vedere che crediamo nelle sua capacità. Il discorso cambia quando si tratta del pisolino pomeridiano e della notte: per questo ti servirà fare ancora scorta di pannolini, perché ci vorrà un po’ di più tempo.

Come togliere il pannolino senza traumi?

Separarsi dal pannolino che per circa 2 anni è stato un nostro inseparabile amico non è cosa da poco. I bambini lo indossano tutto il giorno, tutti i giorni, per cui è normale che con il pannolino si sentano sicuri e protetti e allontanarsene non sia così facile e immediato. 

La cosa importante è arrivare preparati, conoscere le cose da dire e da fare in ogni situazione per poter sostenere il nostro piccolo in questo momento di grande cambiamento e crescita. Vediamo come.

1. Raccontiamo una storia e prepariamo il nostro cucciolo a ciò che succederà

La prima cosa da fare è prepararsi all’evento, magari con una storia. Le educatrici dell’asilo di Nicolò, ad esempio, raccontano che nel water vive un pesce rosso, che tutti i giorni aspetta di ricevere la pipì e la cacca dei bambini per potersi dissetare e realizzare la sua casetta. Lo so che stai storcendo il naso: una casa fatta di cacca? Che schifo! L’ho detto anche io all’inizio, ma dobbiamo pensare che i nostri bimbi vedono la propria cacca come qualcosa che appartiene al proprio corpo, qualcosa da cui si devono separare e per alcuni questo può rappresentare un vero e proprio trauma. 

Non sono rare le storie di bambini che si rifiutano di andare in bagno perché non vogliono separarsi dalla propria po-pò, e questo nei casi più gravi crea dei veri e propri problemi a livello intestinale. Usare una storia e un personaggio, inoltre, ci aiuta ad avere qualcuno su cui scaricare la delusione, quando le cose non vanno come ci aspettiamo. Faccio un esempio: quando all’inizio del percorso il nostro bimbo si farà la pipì addosso, al posto di manifestare la nostra delusione per non averla fatta nel vasino, possiamo semplicemente dire “che peccato, il pesce rosso non potrà ricevere la tua pipì questa volta.” e consolare il nostro bimbo, dicendo che andrà meglio la volta successiva.

2. Prendere confidenza con il vasino

Oltre a raccontare una storia che possa aiutare il bambino ad accettare più facilmente l’idea di donare qualcosa di suo ad altri e a prepararlo all’evento imminente, è altrettanto importante fargli prendere confidenza con il vasino (i con il riduttore) molto prima di iniziare le operazioni di “spannolinamento”. Basterà farlo apparire in bagno, magari leggere una storia facendolo sedere lì anche da vestito. L’idea è quella di abituarsi al fatto che il vasino è lì per lui e non è un nemico. Ci sono molti libri che possono aiutare come ad esempio “Max e il vasino” oppure “Lupetto usa il vasino” o ancora “Perché devo usare il vasino?”. Starà a te scegliere quello che pensi sia il più adatto ad accompagnarvi in questo percorso.

3. Festeggiamo i suoi successi, ma non troppo

Ogni volta che il nostro bambino farà la pipì nel vasino sarà una conquista, sia per lui che per noi genitori. È naturale emozionarsi e voler celebrare il momento, specie nei primi giorni di tentativi, ma l’errore che si nasconde dietro l’angolo è quello di festeggiare “troppo”. Perchè? Mi dirai tu. Il problema nasce quando l’obiettivo non viene raggiunto e quindi il festeggiamento non avviene. In questo caso, il bambino rimane deluso e soprattutto gli dispiace che la sua mamma e il suo papà non saltino e ballino come quando invece riesce nell’impresa. 

A livello psicologico questa reazione può causare dei traumi e portare a un rifiuto del vasino da parte del bambino, proprio per non rischiare di vedere sui volti di mamma e papà un’espressione di delusione. Come possiamo ovviare a tutto questo? Festeggiando i successi con moderazione e consolando il nostro piccolo quando la pipì finisce sul pavimento, incoraggiandolo a riprovarci e assicurandogli che la prossima volta andrà meglio.

4. Diciamo “andiamo a fare la pipì” e non “devi fare la pipì?”

Soprattutto nella fase iniziale, sarà molto importante invitare il bambino a recarsi in bagno con enorme entusiasmo e senza chiedere se gli scappa la pipì, perché la risposta nel 99% dei casi sarà “no”, specie se sta giocando o se sta facendo qualcosa che lo interessa particolarmente.Il trucco sta nell’uso delle parole e nell’enfasi con cui le pronunciamo. Se “andiamo a fare pipì” assomiglia più a una minaccia che a un invito, è probabile che il nostro bambino si rifiuti categoricamente di venire con noi, se invece il tono è più emozionante e magari accompagnato da un incentivo (per esempio: “andiamo a fare pipì e leggiamo insieme questo libretto” oppure “andiamo a fare pipì, porta pure la macchinina con cui stai giocando”) vedrai che il tuo bimbo accoglierà la tua proposta con entusiasmo.

5. Diamo l’esempio

Lo sappiamo molto bene: i bambini fanno tantissime cose per imitazione, anche la pipì nel vasino. I pediatri consigliano sempre di dare l’esempio, di sederci anche noi sul water ogni volta che proponiamo al nostro piccolo di provare a fare la pipì. Vedrai che a distanza di qualche tempo sarà il tuo piccolo a dirti di sederti sul water insieme a lui, quando ti avviserà che dovrà fare pipì. 

Questo è uno dei motivi per cui viene consigliato il vasino, più che il riduttore: per agevolare il meccanismo di imitazione.

6. Facciamo trovare un giochino o un libro vicino al vasino

Soprattutto all’inizio, sarà difficile che il nostro piccolo abbia la voglia e la pazienza di rimanere seduto sul vasino ad aspettare che qualcosa accada, per cui avere un libro da leggere o un gioco con cui passare il tempo sicuramente aiuta ad ingannare l’attesa e ad aumentare le possibilità che la pipì si materializzi nel vasino. 

Possiamo decidere di dedicare un certo libro o un certo gioco a quel momento, oppure far scegliere al nostro bimbo ciò che vuole portare nel bagno con sé.

Togliere il pannolino: consigli utili

Qualche altro consiglio utile per togliere il pannolino, anche quando il bambino non vuole

Prima di concludere vorrei condividere con te qualche altro consiglio interessante e che io personalmente ho trovato utile durante lo spannolinamento di Nicolò: 

  • le persone vicine al tuo bambino e che passano con lui diverso tempo (es: nonni, zii ecc) devono essere allineate con te e il tuo partner, per dare sicurezza al bambino. Se decidete di raccontare una storia, cerca di fare in modo che la storia sia sempre quella per tutti. 
  • il momento dello spannolinamento è cruciale nella vita di un bambino, per cui è importante che non si inizi questo percorso in concomitanza con altri avvenimenti importanti come l’arrivo di un fratellino o il trasloco in una casa nuova. 
  • anche se in alcuni momenti può essere difficile, cerca sempre di non arrabbiarti con il tuo bimbo quando capitano gli incidenti di percorso. Non sempre la pipì finirà nel vasino, per cui porta con te un paio di cambi ogni volta che uscite e tanta, ma tanta, pazienza e comprensione.

cerca di non costringerlo a sedersi nel vasino se proprio non vuole, perché potrebbe essere controproducente e scaturire un rifiuto categorico. Cerca piuttosto di proporlo più volte al giorno, accettando anche qualche no, vedrai che con il tempo andrà sempre meglio.

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